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venerdì 31 maggio 2013

ANGELI

Nella società odierna pensare che eserciti di angeli e demoni siano in battaglia tra di loro, che creature angeliche siano messaggeri di Dio e che preservano l’uomo, oppure pensare che forze demoniache si impossessano dell’anima dell’uomo potrebbe risultare davvero fantascientifico. Eppure fin dalle civiltà più antiche si aveva la convinzione dell’esistenza di forze superiori agli uomini che, in qualche modo, interagivano nella vita dell’umanità. Oggi si ha la pretesa di aver raggiunto un livello di progresso cosi, egoisticamente, superiore da guardare con aria distaccata le civiltà che sono state alla base della nostra, giudicandole arcaiche e superstiziose. Il progresso ci ha portato oggi alla tecnologia, all’alto livello della qualità della vita, ma non necessariamente il progresso significa la cancellazione di credenze che, come si sono dimostrate, hanno sempre trovato un posto significativo nella vita degli uomini. A partire dalla cultura classica dove il termine greco anghelos , che significava messaggero, si riferiva al dio Hermes considerato appunto il messaggero degli Dei. Stessa funzione, di angelo degli Dei, viene attribuita alla dea Iride sia nell’Iliade che negli Inni Omerci. Anche nella cultura religiosa dell’area Mesopotamica si sono elaborate credenze sugli angeli chiamati Sukkai con lo stesso ruolo di messaggero delle divinità: il sukkai del dio Marduk si chiamava Nabu, quello di Anu è Papsukkai mentre quello della dea Inanna è Mummu. Tra i mesopotamici c’era già la credenza dell’angelo custode per gli uomini, chiamati Shedu e Lamassu, che venivano raffigurati sulle porte delle abitazioni per proteggere la casa stessa e i suoi abitanti. Un'altra curiosità della religione mesopotamica sono gli angeli chiamati Karibu (colui che prega che invoca) dal quale deriverà il nome nella lingua italiana come “cherubino”. Questi angeli venivano rappresentati con le mani propense verso il cielo pronto ad intercedere con gli Dei. Come queste civiltà anche gli Egizi o la religione Zoroastriana e altre civiltà e culture credevano nell’ esistenza di forze che interagivano tra gli dei e l’uomo. 
La nostra cultura e la nostra religione che cosa dicono approposito di questo? 



GLI ANGELI NELLA BIBBIA 


La Bibbia parla spesso degli angeli identificandoli come figli di Dio con diversi compiti e mansioni. Sono gli esecutori dei suoi comandamenti: Salmi 102: 20-21 “…benedite il Signore, angeli suoi, potenti esecutori dei suoi comandi, attenti alla voce della sua parola. Benedite il Signore, voi tutte sue schiere, suoi ministri, che eseguite la sua volontà…”. Sono presenza intermedia tra l’uomo e Dio: Tobia 6:1-2 “…il giovane partì insieme con l’angelo, e anche il cane li seguì e s’avviò con loro. Camminarono insieme finchè li sorprese la prima sera, allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri…”. Gli angeli compongono l’esercito celeste di Dio: 1 Re 22:19 “…Michea disse: Perciò ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono, tutto l’esercito del cielo gli stava intorno, a destra e sinistra…”. Sono inoltre chiamati santi e figli di Dio: Daniele 4:10 “…mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo e gridò a voce alta…”, Genesi 6:2 “…i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per moglie a loro scelta…”. Gli angeli sono messaggeri di bene e male e aiutano i profeti ad interpretare le visioni: Esodo 23:20-22 “…Ecco io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, da ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui…Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari…”, Ezechiele 40:4 “…quell’uomo mi disse: Figlio dell’uomo osserva e ascolta attentamente e fa attenzione a quanto sto per mostrarti. Tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu poi manifesti alla casa d’Israele quello che avrai visto…”. Nella Bibbia vengono riportati anche alcuni nomi degli angeli: Daniele 8:16 “…intesi la voce di un uomo (che sta per un angelo) in mezzo all’Ulai, che gridava e diceva: Gabriele, spiega a lui la visione…”, inoltre l’Antico Testamento parla di Arcangeli, Cherubini e Serafini, mentre il Nuovo Testamento cita anche i Podestà, Virtù, Troni, Dominazioni, Signorie e Principati, quindi una specifica classificazione, che rinchiude quindi una gerarchia, degli angeli. La Bibbia, inoltre, ci dimostra come gli angeli siano in continuo rapporto con Gesù: Matteo 4:11 “…allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servirono…”. Contemplano Dio Padre e godono per la conversione dei peccatori: Matteo 18:10 “…guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli…”, Luca 15:10 “…così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte..”. Avranno il compito di radunare tutti i cristiani per il giudizio: Matteo 24:31 “…Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli…”, inoltre accompagneranno Gesù per il suo ritorno: Matteo 25:31 “…quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria…”. Gli angeli, come esercito di Dio, avranno il compito di eseguire il giudizio finale: 1 Tessalonicesi 4:16 “…poiché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo…”. 
Abbiamo visto come gli angeli siano parte fondamentale nell’azione di Dio sull’uomo e per l’uomo, spesso ci dimentichiamo o sottovalutiamo la figura degli angeli che, invece, sono importantissimi nell’equilibrio tra Dio e l’uomo. 


GERARCHIA ANGELICA 


Come ho già accennato prima secondo la tradizione cristiana/giudaica gli angeli sono organizzati in differenti ordini, chiamati cori angelici. Un teologo anonimo del V o VI secolo, nel suo libro “De coelesti hierarchia” indica alcuni passaggi del Nuovo Testamento, nello specifico nella lettera agli Efesini e ai Colossesi, sulla base costruire uno schema di tre gerarchie angeliche all’interno delle quali contengono tre ordini o cori angelici: 

- Prima gerarchia: serafini, cherubini, troni 

- Seconda gerarchia: dominazioni, virtù, podestà 

- Terza gerarchia: principati, arcangeli, angeli 





Serafini 

Nella Bibbia viene più volte menzionato questo ordine come in Isaia 6:2 “..Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali: con due si coprivano la faccia, con due si coprivano i piedi e con due volavano…” e anche più avanti in Isaia 6:6 “…Allora uno dei serafini volò verso di me…”. 

I serafini si deduce che siano l’ordine più alto con il ruolo di guardiani del trono di Dio e continuamente cantano le sue lodi, così come leggiamo in Isaia 6:3 “…Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria…”. Oltre a circondare il trono di Dio cantano le sue lodi e regolano i movimenti del cielo così come viene comandato da Dio. Sono decritti nella Bibbia come angeli con sei ali. 


Cherubini 

Il loro gradi tra gli angeli non è certo, ma vengono comunque collocati nella prima gerarchia. I cherubini hanno una perfetta conoscenza di Dio, superata soltanto dall’amore dei serafini per Dio, siedono oltre il trono di Dio e sono guardiani del giardino dell’Eden e del trono di Dio. Genesi 3:24 “…scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via dell’albero della vita…”. Vengono citati molte volte nella Bibbia al plurale, ma anche al singolare, alcuni esempi: 2 Cronache 5:7-8, 1 Re 8:6-7, Ebrei 9:5, Salmi 80:1, Esodo 25:19, Ezechiele 41: 18-19. I cherubini sono menzionati da Dio stesso quando fece costruire l’arca dell’alleanza: Esodo 25: 18-22, Esodo 26:1, Esodo 26:31, Esodo 36:8. 

Troni 

I troni sono esseri angelici con il compito di portare il trono di Dio per il Paradiso in suo nome. Sono descritti come ruote intersecate ad altre ruote, delle quali se una si muove avanti e indietro, l’altra si muove da un lato all’altro. Queste ruote sono dotate di innumerevoli occhi, è una descrizione che si trova nel libro di Ezechiele dove, lo stesso profeta, descrive la visione dei cieli. Anche l’apostolo Paolo usa il nome “troni” nella lettera ai Colossesi, Colossesi 1:16 “…perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze...”. 

Dominazioni 

Sono gli angeli ai quali Dio affida la forza del dominare, essi compongono l’esercito dell’Apocalisse e da loro dipendono la disciplina ferrea alla quale gli angeli si rivolgono per mantenerlo. Si interessano più dei particolari dell’esistenza senza mostrarsi all’uomo in forma fisica. Ricevono ordini dai cherubini e serafini, oltre che da Dio stesso, per regolare il compito degli angeli inferiori. Anche loro vengono citati dall’apostolo Paolo sempre in Colossesi 1:16. 

Podestà 

Sono gli elementi importanti della coscienza e i custodi della storia, gli angeli della nascita e della morte. Sono angeli attribuiti all’ideologia, alla filosofia, alla teologia e alla religione. Si pensa che il loro compito sia quello di sorvegliare la distribuzione dei poteri all’umanità. Nella credenza popolare sono gli angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia. Anch’essi menzionati dall’apostolo Paolo nella lettera ai Colossesi 1:16 e nella lettera agli Efesini 1:21 “…al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione…” 

Virtù 

Si deduce siano angeli che si trovano oltre al trono di Dio, il loro dovere è quello di osservare i gruppi di persone ed ispirano nell’umanità molte cose come l’arte e le scienze. 

Principati 

Sono esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce. Sono gli angeli guardiani delle nazioni e delle contee, e di tutto quello che concerne i loro problemi ed eventi, inclusa la politica, i problemi militari, il commercio e lo scambio. Uno dei loro compiti è quello di scegliere chi tra l’umanità può dominare. Anch’essi citati in Colossesi e in Efesini, le lettere dell’apostolo Paolo. 

Arcangeli 

Gli arcangeli sono i più grandi consiglieri e amministratori inviati dal Cielo. Un arcangelo ha un ruolo di molta importanza nei confronti dell’uomo, nonostante si trovino appena sopra al rango degli angeli comuni e dopo quelli più “vicini” a Dio. La parola arcangelo è usata un paio di volte nella Bibbia, una volta riferendosi all’arcangelo Michele e un'altra all’arcangelo Gabriele, ma molte volte nella Septuaginta, ovvero la versione in greco della Bibbia che conosciamo. 
Anche Lucifero viene considerato un arcangelo prima della sua caduta, essendo molto vicino a Dio, da qui nasce l’ipotesi che gli arcangeli siano un ordine particolare di serafini e cherubini. 
Per la tradizione ebraica gli arcangeli sono almeno sette, i più alti tra gli arcangeli sono Michele, Raffaele e Gebriele, poi vi sono Uriel, Raguel, Jophiel e Ramiel. 


L’arcangelo Michele viene citato più volte nella Bibbia come ad esempio in Apocalisse 12:7 o in Daniele 12:1, il suo nome deriva dall’espressione Mi-ka-el che significa “Chi è come Dio?”, Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro la ribellione di Satana. Anche nel Nuovo Testamento viene citato spesso come nella lettera di Giuda e nell’Apocalisse di Giovanni, ma anche in 1 Corinzi 10:4, Marco 1:2 e Giovanni 1:1. 








L’arcangelo Raffaele viene considerato l’arcangelo dell’amore e della salute, il suo nome in ebraico vuol dire appunto “medicina di Dio” oppure “Dio guarisce” contrapponendosi a uno dei nomi del diavolo, Asmodeo, che significa “colui che fa morire”. Raffaele è uno dei tra arcangeli citati nella Bibbia anche se solo in alcune traduzioni che contengono anche i libri non canonici, come Tobia, nel quale appare in forma umana col nome di Azaria. Si pensa che un passo del Nuovo Testamento sia collegato all’arcangelo Raffaele, ovvero quello del miracolo che Gesù compì nella piscina di Beztaetà (Giovanni 5), Raffaele è infatti identificato con l’angelo che, come racconta l’evangelista, di tempo in tempo scendeva nella piscina e ne agitava le acque concedendo la guarigione da ogni malattia al primo che si sarebbe gettato dopo il movimento delle acque. 


Il nome dell’arcangelo Gabriele, invece, significa “La Forza di El”, di Dio, ed è anch’esso menzionato nella Bibbia. Fu colui che annunciò la nascita di Giovanni battista e di Gesù, considerato uno dei messaggeri di Dio. Nell’Antico Testamento viene citato dal profeta Daniele come interprete delle sue visioni (Daniele 8:15-26), nel Nuovo Testamento, come citato prima, annuncia a Zaccaria la nascita del figlio e a Maria di Nazareth la nascita di Gesù (Luca 1:11-20). 



L’arcangelo Uriel è uno degli arcangeli della tradizione ebraica, dei sette arcangeli della tradizione ebraica solo il nome di Michele, Raffaele e Gabriele vengono citati nelle scritture che con i secoli sono diventati i libri canonici della Bibbia che conosciamo, ma non dimentichiamoci che i libri sacri non finisco con quelli canonici, infatti gli altri nomi degli arcangeli sono ripostati nel libro di Enoc dove, oltre Urile, vengono menzionati anche Raguel, Jophiel e Remiel. Uriel viene considerato l’angelo della poetica ed alcuni sostengono che sia lui l’angelo che controllò sulle porte dell’Egitto che vi fosse il sangue dell’agnello, durante le piaghe. E’ inoltre considerato l’angelo della Domenica. 



L’arcangelo Raguel è rappresentante della giustizia e dell’armonia, il suo nome significa “Amico di Dio”. Nel libro di Enoc è l’arcangelo che ha la funzione di vendicarsi su coloro che hanno trasgredito le leggi di Dio. Si sostiene che Raguel si trova anche nelle rivelazioni di Giovanni in Apocalisse 3:7-13. 

L’arcangelo Remiel è il sesto arcangelo presente nel libro di Enoch, il suo nome significa “fulmine inviato da Dio”, il suo compito è quello di portare le visioni di Dio agli uomini e trasportare le anime dei fedeli in paradiso. Nel libro di Enoc Ramiel è a capo di 200 angeli caduti ed è responsabile della speranza nel mondo. 

L’arcangelo Jophiel di cui il nome significa “Dio è la mia roccia” viene citato nelle scritture ebraiche come il compagno dell’angelo Melatron e come uno dei capi della schiera dei cherubini. Viene considerato protettore di artisti e di illuminazione, nonostante il suo nome nella tradizione cristiana cattolica non viene mai menzionato, alcune fonti sostengono che sia lui ad aver accompagnato Adamo ed Eva nel giardino di Eden. 

Angeli 

Gli angeli appartengono all’ordine più basso della gerarchia angelica e sono i più famigliari agli uomini poiché sorvegliano tutte le loro occupazioni. La parola angelo deriva dal greco “anghelos” e significa messaggero, infatti gli angeli vengono inviati agli uomini come messaggeri di Dio. 





ANGELI e UOMINI

Chi non ha mai sentito parlare di angelo custode? O chi non ha mai immaginato come e chi fosse il proprio angelo custode? La società di oggi, ma anche i cristiani di oggi credono troppo poco, o sottovalutano, il ministero angelico dei custodi celesti che Dio ha posto affianco dell’uomo per proteggerlo e consigliarlo al bene. Ma chi sono gli angeli custodi? Appartengono all’ordine degli “angeli” che, come sopra citato, hanno più famigliarità con l’uomo, lo accompagnano nella sua vita aiutandolo nelle difficoltà e guidandolo verso Dio. L’angelo custode non comanda l’uomo, il quale rimane libero di agire come meglio crede, ma cerca di indirizzarlo al bene, a volte senza successo, ma rimangono sempre amorosi, attivi, sapienti, vigilanti e fedeli anche quando la persona a loro affidata li disgusta col peccato. L’angelo custode rimane con l’uomo fino alla sua morte, ma la missione angelica continua nel passaggio al purgatorio, infatti, gli angeli custodi pregano incessantemente davanti al trono di Dio con amore incessante per le anime a loro affidate e non ancora nella gloria di Dio. 

Nella Bibbia non troviamo mai espressamente il termine “angelo custode” che è un termine arrivato in seguito, infatti la chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di “angelo” dal mondo ebraico, in cui l’esistenza di un elemento di intermediazione fra Dio e l’uomo era una conseguenza e affermazione della Sua maestà. Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare agli angeli il controllo dei fenomeni naturali, come il gelo, la neve citati nel libro di Enoc, e in particolar modo identificali con le stelle del cielo. Fra i vari compiti degli angeli ben documentati nell’Antico Testamento vi era quello di guidare e proteggere l’uomo, come ben riportato nel libro di Tobia, infatti nella Bibbia non troveremo l’esatta espressione “angelo custode”, troviamo testimonianza del fatto che esistano e diversi esempi di come Dio manda un angelo o degli angeli a custodire singole persone o intere popolazioni. Il fatto che ogni uomo abbia un abbia un angelo custode, che ha cura di lui, viene esplicitamente accennato in Matteo 18:10 dove Gesù stesso dice: “…Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli…”. Ma ci sono altri esempi nella Bibbia dove gli angeli stanno vicino all’uomo come in Genesi 24:7 “…Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese nativo, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio…”; Esodo 23:20 “…Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato…”; cosi come in Tobia 12:5 o nel capitolo 3 del libro di Daniele e molti altri esempi di come l’angelo sia, oltre che messaggero di Dio, custode e supporto per l’uomo e per tutti gli uomini, peccatori e non, credenti e non, il fatto che gli angeli gioiscano quando un peccatore si converte, come citato in Luca 15:10, è una dimostrazione del fatto che sono vicini a tutti gli uomini e non solo ai credenti. Con quale differenza però? Per spiegarvela voglio citare il versetto di 1 Corinzi 3:16 “…Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?...” ecco che il cristiano, una volta convertito, riceve lo Spirito Santo e diventa custode di questo Spirito e di conseguenza tempio di Dio stesso, ed ecco che l’angelo gioisce di vedere Dio in noi e ci adora, ed ecco anche precisato che l’angelo custode non è lo Spirito Santo, sono due essenze diverse con due ministeri diversi. Quando invece una persona non è più in stato di grazia, o non lo è mai stata, il sua angelo, con rammarico, non potendo più venerare il Creatore nella sua opera, venera l’opera del suo Creatore, perché non dimentichiamoci che tutti, cattivi e buoni, siamo creature di Dio. L’angelo custode adora sempre, sia quando l’anima è viva in stato di grazia, sia quando morta e condannata alla dannazione. L’uomo deve sapere che Dio manda i suoi angeli in nostro aiuto e, con fede, bisogna credere che l’angelo custode sia affianco di ogni persona e agire sempre come se ogni nostra azione fosse fatta al cospetto di Dio. 

Ci anche un altro aspetto che desidero condividere con voi, nella Bibbia leggiamo appunto di angeli che guidano l’uomo nella sua vita e, nella maggior parte dei casi, questi angeli assumono tutti un aspetto umano, nella maggior parte dei casi chi vede gli angeli vede degli uomini, non ha apparizioni di forze energetiche o raggi di luce e quant’altro, ma vede uomini come dimostrato in alcuni passi biblici che voglio citarvi: Ezechiele 40:3-4 “…Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. Quell’uomo mi disse: Figlio dell’uomo: osserva e ascolta attentamente è fa attenzione a quanto io sto per mostrarti…”, Daniele 8:15-16 “…mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall’aspetto di uomo, intesi la voce di un uomo…”. Così pure come i due angeli di Loth che erano in carne ed ossa mangiavano e bevevano (Genesi 19). Quindi questo ci dimostra che gli angeli non per forza devono apparirci nella loro vera natura angelica, ma che possono essere affianco all’uomo anche in forma umana. Molte volte si dice di una persona: E’ proprio un angelo…chissà che non sia vero? La Bibbia ci parla di angeli, ci dice che sono messaggeri di Dio e mandati per custodire l’uomo, e ci dice anche che possono assumere forma umana quindi, è possibile che, il nostro angelo custode possiamo, inconsapevolmente guardarlo negli occhi. 
Un altro interessante aspetto è che gli angeli sono creature di Dio così come l’uomo, ma distintamente separati con due appellativi, quello per identificare l’uomo chiamandolo appunto “Figlio dell’uomo” e quello per identificare gli angeli, chiamati “Figli di Dio”. 

Figli di Dio: nella Bibbia questo termine si può riferire ai re (Salmi 89:27-28), ai giusti di Israele (Deuteronomio 14:1), ai pii perseguitati come citato nel libro di Sapienza 2:13-14, oppure ai cristiani che partecipano per grazia alla vita di Dio (Giovanni 1:12), ma anche, appunto, agli angeli o membri della corte celeste come dimostrato in Giobbe 1:6 e Giobbe 2:1 “…Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro…”; Salmi 28:1 “…date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza…”. 

Figli dell’uomo: un espressione che nell’ebraismo è solita indicare l’uomo (Isaia 51:12) e in particolare quanto sia debole e mortale (Ezechiele 2:1-6). Nel Nuovo Testamento è un’espressione citata una settantina di volte in senso individuale per sottolineare il potere sovrumano di Gesù, (Matteo 9:6, Marco 2:28), riferendosi alla sua passione e resurrezione ed alla sua venuta (Matteo 8:20, Marco 8:31, Luca 6:22 e Matteo 19:28). 

Premesso questo vorrei soffermarmi al versetto di Genesi 6:1-4 che dice: “…Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta. Allora il Signore disse: Il mio spirito non resterà sempre nel’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni. C’erano sulla terra i giganti a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi…”. 

Lasciano perplessi questi versetti vero? Dimostrano non solo dell’esistenza dei giganti, ma anche che si accoppiarono figli di Dio e figli dell’uomo, angeli e umani. Questo difficile racconto riporta infatti ad un antica tradizione sull’origine dei giganti (di cui la Bibbia ne dimostra l’esistenza anche in Numeri 13:33 “…Vi abbiamo visto i giganti, discendenti di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembra di essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro…”), dando anche la motivazione per cui la durata della vita dell’uomo viene ridotta a 120 anni, anche se, i discendenti di Sem, dopo il diluvio, vissero ancora molto più a lungo (Genesi 11:10-27 e Genesi 27:31-32). Inoltre il termine “gigante” è in ebreo “filim” decaduti, un termine che sarebbe stato più appropriatamente tradurre con il termine “titani”, esseri semi-dio e semi-uomini). 

Ritornando alla questione dei figli di Dio che si accoppiano con le figlie degli uomini, come abbiamo visto prima nonostante gli angeli siano esseri spirituali (Ebrei 1:14), essi possono apparire in forma umana. Gli uomini di Sodoma e Gomorra volevano fare sesso con i due angeli che erano con Lot (Genesi 19:1-5). E’ quindi evidente che, non solo gli angeli possano assumere forma umana, ma possono anche replicare la sessualità umana fino al punto di riprodursi. Alcuni affermano che gli spiriti celesti siano solo incorporei, ma questo è errato come abbiamo già visto, la Bibbia ci insegna che essi hanno dei corpi personali che sono possibili da localizzare a chi è dato di vederli sia in modo locale (Giovanni 20:12 e Apocalisse 10:9), sia nel movimento (Esodo 14:19, Luca 2:15, Apocalisse 10:1). I loro corpi sono vestiti con differenti abiti a seconda della classe d’appartenenza e dall’autorità posseduta (Ezechiele 9:2, Daniele 10:5). Il frutto di queste unioni rese possibile, nello specifico caso di Genesi 6 alla nascita di giganti, che non hanno nulla a che vedere con la razza dei giganti della Palestina, i primi furono estinti dal diluvio e non sono paragonabili a quelli palestinesi. In ogni caso questo gesto non fu gradito a Dio, infatti questo episodio non è stato trattato nello specifico dall’autore della Genesi, il quale dovette riportare in un libro relativamente breve fatti durati molti millenni, infatti tenne la storia primordiale abbastanza breve, in quanto il suo scopo era quello di arrivare al popolo di Israele. Ecco perché Genesi 6 riporta solo alcuni fatti salienti, evidenziando specialmente le responsabilità umane allo scopo di far conoscere a che punto si era spinta la corruzione umana. Se l’autore della Genesi non sapeva o non volle riportare nello specifico tali fatti, questi dovevano essere però conosciuti in Israele, visto che furono riportati sia da Giuda che da Pietro, riportando anche la reazione di Dio a tal proposito: 2 Pietro 2:4 “…Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi, tenendoli prigionieri per il giudizio…”. Attenzione! Qui Pietro sta proprio parlando dei fatti accaduti in Genesi, e di quegli angeli che agirono male agli occhi di Dio, non va pensato che in questo versetto si parla di angeli caduti, ovvero demoni, infatti questi angeli sono tenuti intrappolati fino al giudizio finale, mentre i demoni sono ancora liberi di circolare, come Satana, in attesa del giudizio dove verranno distrutti per sempre. 

In conclusione ora sappiamo che ognuno di noi ha un angelo che ci guida e che questi angeli possono presentarsi a noi anche in forma umana, abbiamo visto che angeli e uomini hanno agito, per contro il volere di Dio, in modo inconveniente e che hanno dato alla luce esseri semi-umani. Questo per sapere che non tutto quello che di fantastico è nel nostro immaginario sia poi così irreale tenendo ben presente che tra cielo e terra c’è più di quanto si pensa. 


LA GUERRA DEGLI ANGELI CONTRO I DEMONI 



Come anticipato all’inizio tra i molti incarichi degli angeli vi è anche il compito di eseguire il giudizio finale (1 Timoteo 4:16). Un vero e proprio esercito celeste scenderà dal cielo e si scontrerà con le forze demoniache guidate da Satana, una battaglia tra bene e male, la battaglia finale tra i re della terra, incitati da Satana, e Dio. Un aspetto interessante di questo scontro è che la battaglia, oltre essere profetizzata nella Bibbia, è anche collocata in uno specifico luogo, Armageddon, un termine ebraico che, nell’unico verso del Nuovo Testamento dove compare, sembra puntare a una località oggi chiamata “Tel Megiddo”, in Israele, a circa 15 km a sud-ovest di Nazaret. Il monte Megiddo è un luogo conosciuto già nell’Antico Tetamento dove è citato come luogo di molte battaglie decisive dell’antichità, una tra tutte quella del condottiero Barac, condottiero della giudice Debora, il giudice Gedeone e il re Davide sconfissero i nemici di Israele. Nella Bibbia la località di Megiddo è citata 11 volte, nel libro di Giosuè 17:11 “…gi abitanti di Megiddo e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa…; nel libro dei Giudici 1:27 “…Manasse non scaccio gli abitanti di Bet-Sean e delle sue dipendenze...nè quelli di Megiddo e delle sue dipendenze…”; e a seguire nei libri dei Re 4:12 e 9:15, 2 Re 9:27 – 23:29 – 23:30, nel libro delle Cronache 35:22 e nel libro del profeta Zaccaria 12:1. Una sola volta è citato il luogo con il nome di Armaghedon nell’Apocalisse 16:16. La battaglia finale per cui le armate si radunano ad Armageddon è l’ultimo colpo di coda di Satana e dei suoi demoni, ma lo stesso autore dell’Apocalisse ha l’assoluta certezza che sarà la giustizia di Dio a prevalere. Inoltre la visione di Apocalisse 19 rivela che solo gli eserciti celesti parteciperanno al combattimento a fianco di Gesù Cristo, nessuno dei cristiani sulla terra parteciperà alla battaglia. Questo è in armonia con le stesse parole di Gesù in Matteo 26:52 “…allora Gesù disse: Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno…”, secondo cui i cristiani non devono impugnare armi. Non sarà quindi una semplice battaglia tra uomini, ma una guerra a cui prenderanno parte gli invisibili eserciti di Dio. 

Gli angeli hanno un compito fondamentale fra l’uomo e Dio, sono creature che Dio ha creato al suo servizio e messe a disposizione per aiutare l’uomo a trovare la giusta strada da seguire. Sono parte integrante della cristianità, della vita del cristiano e di ogni essere umano. Ci sono cose che l’uomo non è capace di comprendere o, dall’alto della sua superiorità giudica spicciole e stupide, ma una cosa è certa l’uomo non è solo a questo mondo, altre forze si aggirano intorno a lui, positive e negative, che inevitabilmente agiscono nelle vite di ognuno, sta ora a noi decidere se, nelle nostre azioni, farci guidare dal male oppure prendere seriamente in considerazione sempre il bene, al fine di evitare che, nell’ultima battaglia, saremo in mezzo agli sconfitti. Impariamo ad allontanare da noi l’idea di esseri superiori, l’arroganza di credere che esiste solo l’uomo al di sopra di ogni altra cosa perché, anche solo nell’ipotesi che possa essere tutto vero, sta anche scritto: “…io vivo, dice il Signore: ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio!...” Romani 14:11. 



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