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martedì 16 luglio 2013

SEGNI E PRODIGI - I FALSI PROFETI DI OGGI


“…Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci…”
                                                                                                                                            Matteo 7:15


“…con l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e prodigi bugiardi, con ogni tipo d’inganno e iniquità a danno di quelli che hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati…”
                                                                                                                              2 Tessalonicesi 2: 9-10


Sul settimanale “I Grandi Gialli di Stop” viene pubblicato un articolo sulla storia e sulla profezia di Giorgio Bongiovanni che, oltre ad affermare di aver ricevuto le stigmate, sostiene di prevedere la seguente “profezia”: “Dopo la prossima guerra arriveranno gli altri figli di Dio: gli extraterrestri”. Ecco che dopo questa dichiarazione, semplicemente ridicola a mio parere, mi sono venuti in mente molti casi di persone come Bongiovanni che vantano queste doti, e mi sono chiesto: Che origini hanno questi fenomeni? Perché di certo non possono venire da Dio.


1. GIORGIO BONGIOVANNI

Giorgio Bongiovanni confessa, sempre nella sua intervista, che fin da ragazzino venne a conoscenza e prese come veritiere, tanto da seguirle, le teorie di Eugenio Siracusa, un uomo convinto di essere a contatto con extraterrestri fatti di luce, e che divenne il padre spirituale dello stesso Bongiovanni, il quale affermava che anche lui da piccolino vedeva globi luminosi dall’origine inspiegabile. La data del 5 Aprile 1989 segna un avvenimento ancora più sconvolgente per Bongiovanni, ovvero l’apparizione, a suo dire, della Madonna, una tesi pienamente appoggiata da Eugenio Siracusa. Bongiovanni descrive dettagliatamente quell’incontro raccontando che la Madonna levitava da terra, era vestita con una grossa cintura azzurra e una rosa sul petto, gli si presentò con il nome di Myriam invitandolo a pregare. Sconvolto e incredulo sull’accaduto corre a casa e chiama l’amico Siracusa, che lo rassicurò dicendogli di stare tranquillo perché aveva avuto l’apparizione della Madonna. E’ curioso per uno che sostiene di vedere delle sfere luminose sin da bambino che lo spingono ad abbracciare la convinzione che si trattasse di extraterrestri, di stupirsi davanti alla visione di una donna innocua e pacifica come la Madonna. Ma andiamo avanti…dopo diverse apparizioni la Madonna lo invita a recarsi a Fatima per donargli un segno che tutto il mondo avrebbe visto. Bongiovanni ricevette le Stigmate.

Per stigmate si intendono le ferite che Cristo ricevette nel calvario della Croce. Questi segni sono quindi 5, sulle mani e sui piedi per i chiodi, sulla schiena dalle frustate, sulla testa dalla corona di spine e, infine, sul costato dalla lancia che lo uccise. E’ bene sapere che un fenomeno come le stigmate, nonostante segni profondamente la dottrina cattolica, lascia, anche per la stessa chiesa cattolica, molti dubbi sulle loro origini. L’interpretazioni di queste manifestazioni, fin dalle scritture risalenti a San Francesco (ritenuto il primo stigmatizzato) sono sempre vissute nel contrasto tra venerazione e l’accusa di superstizione.

La stessa chiesa cattolica, per quanto le mie convinzioni non la ritengono così vicino alla vera cristianità, non si è comunque mai pronunciata definitivamente di fronte a queste manifestazioni pur riconoscendo, sicuramente per secondi fini e forse un po’ anche a scopo di lucro, alcune vite di stigmatizzati, ma lo stesso padre Agostino Gemelli, religioso, medico, psicologo, fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente dal 1937 al 1959 della Pontificia Accademia della Scienza, dichiarò, in seguito alle sue indagini sul caso padre Pio, che san Francesco d’Assisi doveva essere considerato il solo ad aver ricevuto le stigmate. Ipotesi alla quale, per personale convinzione cristiana, mi dissocio, ma che dimostra ed esclude l’ipotesi di manifestazioni come queste, anche su padre Pio di cui lo stesso Gemelli affermò che era “uno psicopatico ignorante e che indulgeva in automutilazione e si procurava artificialmente le stigmate allo scopo di sfruttare la credulità della gente”.

Bongiovanni non sostiene solo di aver ricevuto le stigmate, ma dichiara che la Madonna lo mise a conoscenza del Terzo segreto di Fatima, che secondo le sue disposizioni la chiesa cattolica avrebbe dovuto diffondere fin dal 1960 e invece non lo ha mai fatto fino in fondo. Questo mistero rivelerebbe che dopo la previsione di una terza guerra mondiale, arriveranno sul nostro Pianeta degli esseri di luce da altri cosmi. Vorrei citare le parole di Bongiovanni, riportate sul settimanale, dove dice: “ Gesù mi ha parlato della loro esistenza ed è andato a visitarli da tempo nei loro mondi. Perché Dio ha figli nell’intero universo, non solo qui: è questo che non viene mai detto, l’esistenza di figli di Dio che vivono in galassie diverse.” e continua “gli extraterrestri sono buoni e non potrebbero essere altrimenti, sono diventati i collaboratori di Cristo”. Una dichiarazione che lascia davvero senza parole per il delirio psichico che questa persona deve avere! Bongiovanni dichiara, da altre fonti: “ Io non sono più quello che ero prima. Quando avevo 9 anni. Nel 1972, ho avuto un incidente stradale, una 500 rossa mi ha messo sotto e mi ha ucciso…” e in un'altra citazione afferma: “Io queste astronavi che voi chiamate ufo le vedevo sin da ragazzino, dopo l’incidente vedevo astronavi dappertutto”. Tutto questo è davvero singolare io credo fermamente che Bongiovanni sia uno psicotico e che i suoi disturbi dipendono dalla sua totale devozione e plagio delle teorie ufologiche inculcategli dalla sua guida spirituale, ma non solo anche a quelle “mariane”. Bongiovanno è infatti, fin da ragazzino, un fervente devoto mariano, la sua vita e il suo destino sono totalmente segnati da questa profonda idolatria e l’intera sua missione è legata alla Madonna. Sarebbe stata difatti la Madonna a dettargli la missione da compiere e a trafiggergli le mani provocandogli le stigmate. Un “dio” molto singolare quello pregato da Bongiovanni, inoltre che “dio” è uno che si diletta a trafiggere i suoi devoti imponendogli dolori atroci al fine di rinnovare un sacrificio? Ma a che scopo se il sacrificio compiuto dal Cristo è già sufficiente, secondo le scritture, per la salvezza dell’uomo?

Questa continua esposizione delle stigmate tradiscono uno spirito esibizionista di Bongiovanni che dimostra una totale mancanza di umiltà proponendosi martire e profeta di un Dio che non ha bisogno di tutto questo! Cristo stesso, nei vangeli, dice: “…Carità io voglio, non sacrifici”. Le immagini e quanto scritto su Bongiovanni sono il riflesso di una fede malata, appariscente, una fede molto lontana dallo Spirito di Verità del vangelo e molto lontana agli insegnamenti che Cristo stesso diete agli uomini. Inoltre la spiritualità di Giorgio Bongiovanni è condizionata da segni, apparizioni, statuette che piangono sangue e improbabili madonnine che muovono la testa che fanno riferimento più alla superstizione popolare, la magia da baracconi e agli effetti speciali che sono ben distanti dalla profondità spirituale del messaggio di Dio. La vera fede in Cristo non ha bisogno di queste ridicole manifestazioni che non fanno altro che alimentare l’idolatria, abolita da Dio, verso statue, immagini, oggetti e persone.

Bongiovanni vede cristi e madonne ovunque e si preoccupa bene, ad ogni nuovo segno, di pubblicizzarlo sul suo sito, per aggiornare i suoi “fedeli” sull’ultima macchia scovata in qualche angolo. E’ singolare anche il fatto che i segni di Bongiovanni sono gli stessi pubblicizzati dal sito “share International” una setta, a pagamento, che profetizza l’arrivo del “maestro dei maestri Maitreya”.

Allora che cristo sta annunciando Bongiovanni? Ad esempio nei suoi deliri sostiene di essere in contatto con il “maestro” Setun Shenar che si ritiene messaggero tra extraterrestri e i loro operatori sulla terra. Il rivoluzionario messaggio che riceve dalla madonna e dai suoi amici extraterrestri somiglia molto a quello new age: gli uomini hanno distrutto tutto e i buonissimi fratelli extraterrestri arriveranno a fare ordine, una tesi che sa molto di film hollywodiano.

Bongiovanni da tempo porta un marchio sulla fronte, la croce solare di Baal, simbolo pagano, presente nel tempio di Atzor. La croce di Baal è la croce rossa dei templari, che è anche presente nella simbologia satanica.

Come fa Giorgio Bongiovanni a dichiarare di vedere la madonna, di avere messaggi divini quando il suo operato, i segni che lo contraddistinguono e i messaggi che porta sono contrari e molto lontani da quelli del Cristo? Bongiovanni non è altro che uno dei tanti falsi profeti presenti nei giorni nostri, e i falsi profeti servono un unico solo signore, il male.

2. PADRE PIO

Chi non ha sentito, anche solo una volta nella vita, parlare di padre Pio? Io ne voglio parlare qui, tra queste righe, raccontandone la storia, le stigmate, le indagini sul suo caso a valore della mia tesi: padre Pio è un falso profeta per eccellenza, è stato capace di ingannare molte anime che ancora oggi lo venerano come santo, titolo concessogli, con nessuna autorità divina, dalla chiesa cattolica la quale, non solo era critica e sospettosa nei suoi confronti, ma ne ha tratto il fruttuoso beneficio solo ed esclusivamente economico che il personaggio di padre Pio le ha lasciato.

Padre Pio, ovvero Francesco Forgione, nacque a Pietralcina il 25 Maggio 1887. Gli venne dato il nome di Francesco dalla madre, la quale era molto devota a san Francesco d’Assisi. La madre, infatti, era una donna molto cattolica e le sue convinzioni ebbero una grande influenza sulla formazione religiosa del figlio. Francesco nasce in una famiglia contadina, povera e difatti non riuscì a frequentare le scuole regolarmente, perché doveva aiutare la famiglia a lavorare la terra. Solo all’età di 12 anni cominciò a studiare sotto la guida del sacerdote Domenico Tazzini che, in seguito, lo passò alla scuola per gli studi ginnasiali. Nel corso degli studi venne a conoscenza del frate Camillo da Sant’Elia nel convento di Morcone, dopo questo incontro crebbe in lui il desiderio di diventare sacerdote e nella primavera del 1902, all’età di 14anni, furono avviate le pratiche per entrare in convento, ma solo nell’autunno del 1902 arrivò il consenso. Il 22 Gennaio 1903, a 15 anni, vestì i panni di novizio cappuccino e diventò “frà Pio”. L’anno successivo, esattamente il 22 Gennaio 1904 abbracciò i voti di povertà, castità e obbedienza. Nel novembre del 1908 andò a Montefusco per studiare teologia e il 18 Luglio 1909 ricevette l’ordine del diaconato nel noviziato di Morcone. Solo il 10 Agosto 1910 fu ordinato sacerdote all’età di 24 anni. Nello stesso periodo padre Pio ebbe per la prima volta la comparsa sulle mani delle “stimmate”. Padre Pio ne diete comunicazione l’8 Settembre 1911, in una lettera destinata al padre spirituale, dove il frate racconta che il fenomeno andrebbe ripetendosi da quasi un anno e che avrebbe taciuto perché vinto “sempre da quella maledetta vergogna”. Non mi pare che padre Pio si vergognasse, o meglio ancora portava disagio per quel fenomeno, anzi vedremo che nel corso del tempo non solo le mostrava senza alcuna timidezza e umiltà, ma ne fece anche un ottimo mezzo per guadagnarci denaro. Padre Pio, in una sua dichiarazione, afferma che pregando il Signore le stimmate erano scomparse, ma che rimaneva indelebile il dolore che esse gli procuravano. Questo “silenzio” durò fino all’Agosto del 1918 quando padre Pio affermò di aver avute delle visioni su un personaggio che lo avrebbe trafitto con una lancia, lasciandogli una ferita costantemente aperta. Poco tempo dopo a questo evento padre Pio affermò di avere ricevuto, nuovamente, le stimmate. Ed è da questo momento che questo fenomeno iniziò ad essere molto discusso, alcuni lo interpretarono come un segno di una particolare santità, altri come una patologia cutanea e molti altri come segni auto-inflitti.

La voce della comparsa delle stimmate fece il giro del mondo e San Giovanni Rotondo divenne meta di pellegrinaggio da parte di persone che speravano di ottenere grazie. Vorrei soffermarmi un attimo su questo, i pellegrinaggi erano fatti, per la maggioranza, di persone che speravano di ottenere una grazia, un miracolo per alleviare le loro pene o guarirsi dalle loro malattie. L’uomo nelle difficoltà, nel dolore o nella malattia ha sempre il bisogno di aggrapparsi a qualcosa di sovrannaturale. Quando si accorge che tutto quello che ha già provato a fare non è servito a nulla, allora si accendono le speranze sulle cose ultraterrene, pensieri e azioni che rimangono impresse nella nostra cultura vissuta per millenni nella superstizione. L’uomo accetta la vita quando tutto va bene, ma non riesce ad accettare che la vita è fatta anche da prove e sofferenze, e non bisogna battere i piedi come i bambini pretendendo che le cose ci vadano sempre per il meglio, ma bisogna imparare a trarre, dalle sofferenze, le lezioni di vita che queste ci danno. E in ogni caso, per chi crede, Dio ci ha donato un messaggio di amore e conforto attraverso i vangeli, ed è attraverso l’accettazione di questo messaggio che si trova la fede per alleviare le nostre pene. Dio insegna, attraverso la storia di Giobbe, che egli è vicino all’uomo anche nel dolore e nelle prove più dure, e che se abbiamo fede in lui, egli ci saprà ricompensare con amore. Ma l’uomo è egoista, profondamente egoista e desidera la guarigione subito, la risoluzione dei problemi immediata e non ascolta il profondo messaggio dei vangeli, ma si affida a blasfemi ciarlatani che approfittano dello sconforto di gente disperata.

Ritornando a padre Pio, l’intera vicenda delle stimmate divenne, inizialmente, imbarazzante per alcuni ambienti della chiesa cattolica, il Vaticano infatti non aveva notizie precise su quello che stesse realmente accadendo e decise di indagare.

Il primo medico a studiare le ferite di padre Pio fu il professore Luigi Romanelli, primario dell’ospedale civile di Barletta, per ordine della diocesi, era il 15 e 16 Maggio 1919. Nella sua relazione egli scrisse: “ Le lesioni che presenta alle mani sono ricoperte da una membrana di colore rosso bruno, senza alcun punto sanguinante, niente edema e niente reazione infiammatoria nei tessuti circostanti.”

Due mesi dopo, il 26 Luglio, padre Pio venne visitato dal professore Amico Bignami, ordinario di patologia medica all’Università di Roma, il quale appoggiò la tesi del professor Romanelli e aggiunse che le “stimmate” avevano origine da una patologia chiamata necrosi neurotonica multipla della cute, e che furono accentuate da un agente chimico come la tintura di iodio.

L’anno successivo, 1920, fu la volta del sacerdote Agostino Gemelli, medico, psicologo e consulente del Sant’Uffizio, direttamente incaricato dal cardinale Merry Del Val per visitare padre Pio per le sue notevoli conoscenze in campo scientifico e anche per i suoi studi specialistici sui “fenomeni mistici”. Padre Pio però ebbe un atteggiamento ostile nei suoi confronti, e si rifiutò più volte di sottoporsi agli esami clinici con Gemelli. Il frate giustificava il suo comportamento dicendo che non vi erano autorizzazioni per procedere agli esami dal Sant’Uffizio, quando invece, Agostino Gemelli era autorizzato dal Sant’Uffizio e mandato direttamente dal cardinale Merry. Questo atteggiamento fece subito pensare ad un ammissione di colpa da parte di padre Pio in merito al falso fenomeno delle stimmate. In effetti lascia un largo margine di sospetto sella veridicità delle affermazioni di padre Pio, se davvero aveva ricevuto le stimmate perché doveva opporsi cosi alle indagini, che ne avrebbero potuto costatarne l’originalità, richieste dalla chiesa? E perché si rifiutò proprio con Agostino Gemelli che era uno dei miglior esperti in campo? Se io dovessi ricevere un dono così importante dal divino, e sono sicuro che quello che affermo sia la verità, non mi opporrei, anzi farei in modo da ricercare conferme anche dalla scienza che quello che affermo è verità, ma questo non fu affatto l’atteggiamento di padre Pio che, al contrario, temeva che l’inganno presto si sarebbe svelato. Nonostante il Gemelli non ebbe la possibilità di un esame clinico dettagliato, osservo le ferite e soprattutto le condizioni psicologiche del frate e dichiarò: “E’ un bluff…padre Pio ha tutte le caratteristiche somatiche dell’isterico e dello psicopatico…Quindi, le ferite che ha sul corpo, fasulle, frutto di un’azione patologica morbosa dove un malato si procura le lesioni da se, si tratta di piaghe con carattere distruttivo dei tessuti tipico della patologia isterica”.

In seguito, tra l’Aprile e il Maggio 1921, ancora una volta, i vertice del Sant’Uffizio decisero di inviare un “visitatore apostolico” per un ulteriore inchiesta sul caso padre Pio. La scelta del vaticano cadde sul vescovo della diocesi di Volterra, Raffaele Carlo Rossi il quale, nella relazione finale trasmessa alla santa sede si dimostrò molto scettico sui presunti prodigi che le convinzioni popolari attribuivano al frate, e difatti dichiarò: “Nemmeno uno dei miracoli sussiste”.

In seguito a queste indagini il 31 Maggio 1923, dal Vaticano arrivò il primo decreto di condanna per i fatti legati alla vita di padre Pio. Il decreto specificava che non cerano evidenti elementi sufficienti ad affermare la soprannaturalità dei fenomeni. Il decreto fu pubblicato il 5 Luglio sull’Osservatore Romano, organo di stampa del vaticano, e subito si diffuse in tutto il mondo. In seguito a questo decreto venne richiesta una nuova indagine dal dottor Giorgio Festa alle autorità ecclesiastiche, le quali si rifiutarono e conclusero l’inchiesta su padre Pio emanado un secondo decreto di condanna, del 23 Maggio 1931, con l’invito ai fedeli di non considerare come sovrannaturali i fenomeni legati al frate, e a lui venne vietata la celebrazione della messa in pubblico e l’esercizio della confessione.

Queste restrizioni vennero revocate nel 1933 da Papa Pio XI, ma il decreto emanato nei confronti del frate non sarebbe in realtà mai stato revocato, difatti il Sant’Uffizio non ritrattò i decreti e, ufficialmente, padre Pio continuò ad essere condannato dalla chiesa. Nonostante queste notizie giunsero in tutto il mondo, a San Giovanni Rotondo continuarono ad esserci intesi pellegrinaggi fino ad arrivare, nel 1950, con pellegrinaggi di notevole livello tanto da organizzare un sistema di prenotazione. I pellegrini portavano non solo attenzione sul fenomeno padre Pio, ma anche molte donazioni e soldi che permisero, nel 1940, l’avvio dei lavori alla costruzione dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza.

Alla morte di Papa Pio XI il suo successore, Papa Giovanni XXIII ordinò ulteriori indagini su padre Pio in quanto, nel Concilio vaticano II, voluto fortemente dal pontefice, uno dei punti di questione era l’intervento verso forme di fede popolare arcaiche. In queste indagini il Papa venne informato del contenuto di alcune bobine audio riguardanti il frate. Da mesi Papa Roncalli riceveva diverse informazioni sulla cerchia di donne intorno a padre Pio, tra le fedelissime: Cleonice Morcaldi, Tina Bellone e Olga Ieci, più una misteriosa contessa. Dalle annotazioni del papa e da quello che emerse dalle annotazioni riportate delle conversazioni tra il pontefice e l’arcivescovo di Manfredonia, Andrea Cesarano, emergeva che il frate aveva rapporti con queste donne, confermati dal contenuto di queste bobine audio, poco consoni al sacerdozio. Le note di Giovanni XIII del Giugno 1960, rimasero inedite fino al 2007 e rivelate da Sergio Luzzatto:



“ Stamane sono arrivate informazioni gravissime circa padre Pio e quanto lo riguarda a San Giovanni Rotondo. L’informatore aveva la faccia e il cuore distrutto…”



“ Con la grazia del Signore io mi sento calmo e quasi indifferente come innanzi a una dolorosa e vastissima infatuazione religiosa il cui fenomeno preoccupante si avvia a una soluzione provvidenziale. Mi dispiace di padre Pio che ha pur un’anima da salvare e per cui prego intensamente.”



“L’accaduto, cioè la scoperta per mezzo di filmini, dei suoi rapporti intimi e scorretti con le femmine che costituiscono la sua guardia pretoriana fin qui infrangibile intorno alla sua persona, fa pensare ad un vastissimo disastro di anime, diabolicamente preparato, a discredito della santa chiesa nel mondo, e quindi in Italia specialmente. Nella calma del mio spirito, io umilmente persisto a ritenere che il Signore – faciat cum tentazione prova dum – e dall’immenso inganno verrà un insegnamento a chiarimento e a salute di tutti.”



“Motivo di tranquillità spirituale per me, e grazia e privilegio inestimabile è il sentirmi personalmente puro da questa contaminazione che da ben 40 anni circa ha intaccato centinai di migliaia di anime istupidite e sconvolte in proporzioni inverosimili”



Il 3 Giugno 1963 Papa Giovanni XXIII muore e il suo successore Papa Paolo VI concesse personalmente, ma ufficiosamente, a padre Pio l’indulto per continuare a poter celebrare, anche pubblicamente, la messa. Ma non solo, la santa sede nomina padre Rosario da Aliminusa amministratore apostolico destinato a gestire la situazione giuridico-economica dei beni della Casa Sollievo della Sofferenza, oltre che fu nominato procuratore generale dell’ordine dei Frati Minori Cappuccini, una delle massime cariche dell’ordine, nomina necessaria a mantenere i rapporti tra l’ordine dei frati e la santa sede. Questo importante dettaglio favorì una ricomposizione delle controversie che stavano nascendo per la gestione dei beni e delle donazioni. Padre Pio istituì nel suo testamento la santa sede come legittima erede di tutti i beni della Casa Sollievo della Sofferenza e di tutte le donazioni. Un compromesso tra chiesa e un frate ingannatore del tutto inusuale, la chiesa per tutti questi anni ha sempre manifestato profondi dubbi sulla veridicità del fenomeno di padre Pio, ed egli stesso, come emerge, al contrario di esercitare una vita sacerdotale come dovrebbe essere prevista, si dedicò per tutta la sua vita ad attirare l’attenzione a se, con falsi prodigi, all’unico scopo di glorificare il suo ego e raccogliere fondi e donazioni (come i soldi che guadagnava dalla vendita delle bende impregnate del sangue delle stigmate, che poi si rivelo dagli studi sangue di gallina), la situazione economica aveva raggiunto livelli tali che alcuni frati del convento furono allontanati per non rispettare più il voto di povertà richiesto dall’ordine. Padre Pio è riuscito nel suo intento e non si è fatto mancare nella sua vita i piaceri della carne, ai quali avrebbe dovuto rinunciare, quindi ne di povertà, ne di castità e ne di ubbidienza. Inoltre la sua vita non fu per nulla coerente con il messaggio di salvezza del vangelo di Cristo, il quale richiede all’uomo la conversione attraverso l’accettazione del sacrificio di suo figlio sulla croce, l’unica e semplice via di salvezza per l’uomo, senza ricorrere a inutili prodigi che non hanno il minimo consenso dal Cristo stesso come vedremo in seguito in alcuni passi biblici.

La chiesa, in tutto questo, probabilmente ancora oggi ha forti dubbi sulla vita di padre Pio, ma poteva forse rinunciare al lascito testamentale del frate? Poteva forse rinunciare a una schiera così numerosa di pellegrini che, ancora oggi affollano San Giovanni Rotondo, portando donazioni e offerte? Alla fine di tutto padre Pio, nella sua isteria è diventato solo il mezzo redditizio di una chiesa avida e immorale, senza probabilmente rendersi conto che chi ne fa le spese di tutta questa faccenda, sono i “fedeli” lasciati nell’ignoranza più estrema e sempre più lontani dal vero messaggio di Cristo.

Alle ore 2:30 del Lunedì mattina nel lontano 23 Settembre 1968, padre Pio morì all’età di 81 anni e con lui morì uno dei falsi profeti, ancora oggi, più influenti al mondo.



3. NATUZZA EVOLO

Altrettanto spettacolare, nonostante sia meno nota, è la storia di Natuzza Evolo considerata dalla chiesa cattolica una delle più grandi mistiche dei nostri tempi. Così come padre Pio, Natuzza, ha condiviso le stesse difficoltà e perplessità, sul suo fenomeno, dalla chiesa cattolica, contrapposte da un immenso affetto popolare. Difatti il Vaticano fu molto scettico sui miracolosi prodigi della donna e ancora ad oggi sta concludendo il lungo percorso di valutazioni, ma ha fatto di lei, con il suo solito controsenso, una grande mistica agli occhi della gente tanto che, ai suoi solenni funerali celebrati il 3 Novembre 2009, invocarono l’appello “Santa Subito”.

Ma chi era Natuzza Evolo? Natuzza nasce in un piccolo centro calabrese, Paravati, nel 1924. Ha un infanzia infelice segnata da un padre totalmente assente, dalle offese della madre, dalla povertà e, fin dall’infanzia, dai primi “segni divini” che segnarono tutta la vita della Evolo. Fenomeni inspiegabili, come le stigmate, il parlare con i defunti, sudorazioni sanguigne di immagini sacre ecc che la resero nota con il soprannome di “Natuzza degli Spiriti”. Questi particolari prodigi, secondo una parte del mondo cattolico, avrebbero il compito di rievocare all’uomo le sofferenze che Cristo dovette subire in croce per espiare i peccati del mondo. Ma a che scopo? Mi ricollego a quanto già scritto nel caso Giorgio Bongiovanni, quale scopo avrebbe Cristo di rievocare tali sofferenze? Il sacrificio di Cristo sulla croce è stato segno di salvezza per l’uomo dai suoi peccati, è un sacrificio che è stato tramandato fino a noi attraverso i vangeli proprio perché rimanga vivo il ricordo in quanto, il credere e accettare questo sacrificio è l’unico modo di salvezza per l’uomo di espiare i propri peccati, quindi come potrebbe essere dimenticato da dover essere necessario rievocarlo attraverso questi prodigi che affliggono le persone che ne sono protagoniste? Dio ha mandato il suo unico Figlio per la salvezza del mondo, ha sacrificato lui e solo attraverso lui c’è il messaggio di amore del Cristo all’uomo e solo tramite il suo sacrificio c’è salvezza, Dio non ha bisogno che un essere umano si sacrifica, attraverso stigmate e quant’altro, per rievocare un sacrificio che è già stato compiuto da Lui. L’uomo è una creatura di Dio e in quanto tale non può avere la pretesa di essere come Lui, non può avere la pretesa di sostituirsi o ancora peggio rendersi intermediario tra l’uomo e Dio.

Natuzza, in quanto spettacolarità, batte di gran lunga padre Pio. Le sue non sono semplici stigmate, durante il sanguinamento che avverrebbe nei giorni di quaresima, è in grado di far comparire tracce di una vera e propria scrittura su un panno che vi sia eventualmente posto sopra. Inoltre sulle sue ginocchia appaiono strane immagini e volti uomani. Fenomeni che, come padre Pio, vennero identificati come una patologia psichica chiamata isteria. Difatti anche la Evolo fu “indagata” dalla chiesa cattolica la quale, non a caso, indaga sempre su questi episodi, magari considerandoli anche fasulli o di poca rilevanza, ma di fronte all’attenzione della numerosa gente, disposta a crede e donare, la chiesa trova sempre il modo poi di dimostrare che è il volere di Dio. Anche nel caso Evolo fu chiamato, insieme ad altri esperti, padre Agostino Gemelli, che si occupò del caso padre Pio, il quale affermò: “La Evolo non è altro che una malata di isterismo. Suggerisco a Vostra Eccellenza che in questi casi conviene alle autorità ecclesiastiche rimanere assolutamente estranea, per evitare di dare al malato l’impressione che le manifestazioni abbiano qualche importanza, bisogna evitare assolutamente gli interrogatori e gli esorcismi, che altro non farebbe che inculcare nella malata tutta la sua costruzione isterica.” E anche lo stesso psicanalista, il Dottor Puca, che ebbe la Evolo sotto cura nel manicomio di Reggio Calabria, dove venne rinchiusa tra Settembre e Dicembre 1940, considerava l’isterismo della Evolo originato da un trauma infantile incentrato sul chiodo fisso della religiosità. Insomma ancora una volta la chiesa prima condanna e rifiuta il fenomeno, poi ne fa fonte di guadagno e, soprattutto, di attenzione da parte della gente che, in una società come la nostra tende ad allontanarsi dalla fede cattolica, e quindi, ha bisogno del sovrannaturale per rimanere fedele alla “santa madre chiesa cattolica”. Un astuto giochetto che il cattolicesimo ha sempre fatto nei millenni, imponeva il suo potere agli uomini facendoli credere che aveva poteri straordinari derivati da Dio stesso. Basta ricordare come, nel medioevo, la chiesa, attraverso “miracolosi prodigi” spingeva gli uomini a comprare, con offerte di denaro, la salvezza che garantiva l’accesso al paradiso. Similmente la chiesa cattolica ancora oggi attira attenzione sfruttando gli isterismi di queste persone o qualsiasi cosa li spinga a comportarsi così.

Un aspetto importante del fenomeno della mistica è il contatto perenne che Natuzza aveva con il modo dei morti. Essa, infatti, raccoglie messaggi da quelle che lei definisce anime dal Purgatorio o dal Paradiso con la quale è in contatto costantemente. I messaggi sono ovviamente espressi per i parenti in vita delle anime. Allora mi chiedo, come fa la chiesa a credere a tali pratiche quando queste vengono assolutamente abolite da Dio nella bibbia? (che vedremo nel prossimo capitolo).

Il lettore provi a riflettere su una cosa, cosa si proverebbe di fronte a qualcuno che afferma di vedere lo spirito di un proprio caro morto? E se lo spirito fosse di Napoleone? Presumibilmente si avrebbero due impatti emotivi diversi nei due casi. Lo spirito del parente defunto susciterebbe di certo una serie di emozioni suggestive basate su vecchi ricordi e la voglia di rivedere o risentire il proprio caro, di fatto questo stato psicologico indurrebbe a dare un briciolo di autenticità alla “visione”. Lo spirito di Napoleone, invece, non generando nessuna particolare emozione personale, sarebbe probabilmente interpretato come una allucinazione. Tuttavia vedere o sentire qualcosa che non c’è, in base all’impatto emotivo può essere interpretato come all’allucinazione o verità. Una dote, quella della sensitività, che è propria di ciò che è divino e non umano. Inoltre, chi eventualmente le possiede, non di certo per spettacolarizzarla.

I segni di Natuzza Evolo sono esattamente l’espressione di quella parte della cultura cattolica che vuol vedere le prove tangibili della fede e non si accontenta di adorare la divinità solo attraverso la contemplazione delle sacre scritture e della preghiera. Non si possono avere prove tangibili sulla fede essa, infatti, è la dimostrazione di ciò che rimane inaccessibile alla ragione e ai sensi Ebrei 11: 1-3 “…la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono. Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalle parole di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti…”, la fede è credere nella possibilità dell’impossibile. Credete forse che la fede sia ingenuità? Un’abdicazione della ragione o un salto nel vuoto ad occhi chiusi? Oppure una stampella alla quale appoggiarsi, come ultima risorsa, quando si fa fatica ad andare avanti? O forse credete sia un tranquillante una sorta di droga che ci fa da scudo di fronte alla paura della morte? Niente di tutto questo! La fede è una fiducia assoluta in Dio, un Dio che ha voluto parlare all’uomo attraverso le Sacre Scritture, e rivelarsi all’uomo attraverso Gesù Cristo. Un Dio d’amore che ha dimostrato il suo amore donando ciò che aveva di più prezioso: il suo figlio. Romani 10:12 “…la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta dalle parole di Cristo…” 2 Pietro 1:16 “…vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà…”. La fede è alla base della vera conversione, nel pentimento il peccato si allontana dal peccato, mentre per mezzo della fede si volge verso Gesù. Queste due azioni sono indispensabili uno per l’altro. Il vero pentimento non può esistere senza la fede, e la fede non può esistere senza che vi sia il sincero pentimento. La fede in Cristo non ha bisogno di prove e chi le cerca o dice di poter dimostrarle sta facendo un azione che è contro il principio cristiano della fede stessa.

Il fenomeno che accompagna la vita di Natuzza è un fenomeno circoscritto in un contesto solo ed esclusivamente cattolico, difatti nelle altre religioni non sono presenti questi segni, ad esempio nel buddismo non ci sono segni fisici che indicano una relazione tra l’uomo e il divino, così come non esistono stigmatizzati nell’islam e la dottrina musulmana sono assolutamente contrari a fenomeni del genere, probabilmente perché queste religioni, per quanto dottrinalmente diverse dall’esatto messaggio delle Sacre Scritture, sono comunque più vicini alla realtà del vangelo. Anche la storia ci insegna che questi fenomeni sono legati ad un determinato tempo storico, difatti non esistono testimonianze simili precedenti al 1224, anno in cui san Francesco d’Assisi sostenne di ricevere le stigmate. Fu anche il periodo in cui si iniziò ad esaltare il culto dell’incarnazione di Cristo attraverso le frequenti e spettacolari rappresentazioni pittoriche della passione e della crocifissione del Cristo, che fino ad allora erano fredde e stilizzate senza condurre al fenomeno delle stigmate che, difatti, apparvero solo dopo la proliferazione di esse. Possiamo affermare che anche la storia e la cultura lasciano seri dubbi sull’autenticità di questi fenomeni.

Il caso specifico di Natuzza Evolo non è così incredibile come i media e la chiesa cattolica vogliono presentarcelo, ma si tratta di un fatto culturale limitato e inquadrato in un contesto religioso ben preciso. Oppure, a mio parare, sono frutto di un meccanismo molto più profondo e nascosto che opera contro e a discapito del messaggio cristiano.


4. I FALSI PROFETI

Abbiamo visto, nei capitoli precedenti, tre storie di uomini che sostengono di avere avuto visioni divine, di ricevere segni dal cielo sui loro corpi, che sono in grado di parlare con i morti o, addirittura, di compiere miracoli. Abbiamo anche visto come queste persone abbiano attirato l’attenzione di numerose folle presentandosi a loro come martiri, come persone dall’amore infinito e propense al divino per alleviare le pene dell’uomo. E’ stato anche chiaro come la chiesa cattolica abbia avuto un atteggiamento di totale contraddizione, inizialmente indagando sui casi, attraverso gli stessi membri della chiesa, affermando che poco avevano di realistico, ma in seguito ha fatto di questa gente un continuo motivo, ancora oggi, di venerazione. A mio parere la chiesa, come già citato prima, ha solo approfittato di questi fenomeni, apparentemente divini, appoggiando e onorando questi individui al solo fine di assicurarsi un buon numero di fedeli e le loro prospere donazioni. Basta solo pensare a quanti soldi entrano nelle casse della chiesa per il solo contesto che si trova a San Giovanni Rotondo per padre Pio, per non parlare di Lourdes e di tutte le mete di pellegrinaggio che hanno tematiche di apparizioni, stigmate e quant’altro. Ma desidero lasciare momentaneamente la chiesa da parte e concentrarmi invece su queste persone, padre Pio, la Evolo, Bongiovanni e altri come loro. Questi fenomeni hanno cercato di spiegarli attraverso la psicoanalisi e la maggior parte dei casi si è sempre parlato di isteria, ma anche di fronte a queste tesi spesso le persone protagoniste di questi prodigi hanno dato modo di non poter dare un totale credito alla psicoanalisi, nel caso di Natuzza Evolo ad esempio le sue visioni e quello che gli raccontavano i defunti effettivamente erano in forte contrapposizione con l’ipotesi di isterismo in quanto veritieri e confermate da testimonianze oculari.. Allora questi personaggi sono frutto di uno stato psicotico o rappresentano l’intermediari tra Dio e l’uomo? Nessuna di queste due ipotesi, queste persone non sono altro che i falsi profeti di oggi, come li definiscono le Sacre Scritture, capaci di tutti i prodigi di cui si vantano, ma che non hanno un origine assolutamente divina bensì diabolica. Dietro loro è Satana che agisce per ingannare l’uomo e sviarlo dal messaggio di Dio. Dico questo perché è impossibile che tali fenomeni vengano associati a Dio in quanto egli stesso, non solo li condanna ma esorta a starne attenti ed evitarli.

Dalle Sacre Scritture emerge che il Demonio può travestirsi da angelo di luce - 2 Corinzi 11:13-14 “…questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce…”- e compiere segni tali da riuscire ad ingannare anche i veri credenti – Matteo 24:24 “…perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare anche gli eletti…”. Molti possono dire: ma anche Gesù e gli apostoli facevano miracoli; è vero, ma Gesù fece miracoli quando era tra gli uomini, al solo scopo di far vedere che egli era davvero il figlio di Dio ad un umanità che non avrebbe mai creduto che lo fosse e, nonostante questo, lo accusò di falsità e lo crocifisse. Anche gli apostoli facevano miracoli ed erano gli unici a farli, Gesù prima di ascendere al cielo diete loro il compito di evangelizzare e far crescere la vera Chiesa di Cristo attraverso lo Spirito Santo durante la pentecoste, il potere di compiere miracoli affinchè l’uomo poteva credere alla verità della potenza di Dio. Questa situazione non durò per sempre, Dio diete solo ai suoi apostoli il potere di fare miracoli nel suo nome, e solo attraverso i profeti dell’antico testamento Dio si rivelava attraverso sogni o apparizioni angeliche, ma tutto questo prima che Dio mandò il suo Figlio sulla terra per unirsi all’uomo e portargli l’unico messaggio di salvezza che sarebbe servito per tutti i secoli a venire, difatti la chiesa di Cristo non doveva basarsi su apparizioni e prodigi, ma sull’accettazione del sacrificio di Gesù sulla croce. Cristo non è più nella carne con noi così come tra noi non si trova nessun apostolo. Gesù non diete come segno distintivo, per riconoscere se uno è figlio di Dio, prodigi e miracoli, ma il suo segno distintivo fu un altro, prima di andarsene Gesù disse: Giovanni 13:34-35 “…vi do un comandamento nuovo: che vi amate gli uni gli altri. Come io ho amato voi così amatevi anche voi. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri…” questo è il compito dei cristiani e l’unico mezzo per riconoscersi nel mondo, non c’è altro e non viene richiesto altro che questo. Oggi non viviamo più secondo la “legge” dell’Antico Testamento, ovvero un insieme di precetti dati all’uomo per regolare la sua vita spirituale, personale, famigliare e sociale, come le leggi scritte nei libri dell’Antico Testamento, come la legge di Mosè che si racchiude nei dieci comandamenti Giosuè 1:7-8 “…Sii molto forte e coraggioso, abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinchè tu prosperi ovunque andrai. Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto, poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai…”. Oggi viviamo un nuovo periodo, quello della “grazia”, il Nuovo Testamento, Romani 6:14 “…infatti il peccato non avrà più potere su di voi, perché non siete sotto la legge (dove chi peccava moriva) ma sotto la grazia…”; perché Dio concede la sua benedizione non per opere, meriti e privilegi, ma per “grazia”: la salvezza, il servizio per Dio e ogni “grazia” di Dio è attraverso il sacrificio di Gesù e viene concessa in risposta alla fede.

Come facciamo a riconoscere i falsi profeti? Essi sono persone che proferiscono falsamente le Parole di Dio dicendo che sono stati mandati da Dio, ma non è vero.

Conoscono le Sacre Scritture: “…Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono in vesti di pecore, ma dentro sono lupi rapaci…”. Queste persone possono essere perfettamente a conoscenza delle Sacre Scritture, ma possono abilmente sfruttarla a loro vantaggio. Un esempio eclatante è quello della tentazione di Cristo, dove il diavolo mostra di conoscere molto bene la Bibbia difatti la cita diverse volte, ma al solo scopo di ingannare il Cristo. Matteo 4:5-6 “…Allora il diavolo lo portò nella santa città, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: -Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra-…”

Torcono la Parola: Essi sono in grado di manipolare la Parola di Dio 1 Pietro 3:16 “…in esse (le lettere dell’apostolo Paolo) vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre scritture, a loro propria perdizione…”, ma non solo di manipolarla, essi ne insinuano elementi estranei 1 Pietro 2.1 “…Or vi furono anche dei falsi profeti fra il popolo, come pure vi saranno fra voi falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di perdizione e, rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione…”. Per usare un’espressione biblica, “loro padre è il diavolo” ed agiscono espressamente per ingannare e rovinare l’opera di Dio, per far perdere a Dio anime preziose. Sono maestri dell’inganno proprio come il loro padre, traversano la verità del messaggio di Cristo. Per attuare questi malvagi propositi usano i mezzi dell’inganno e del travestimento. Essi si travestono da “pecore” e non possono essere riconosciuti dalle persone disattente, perché non hanno un aspetto cattivo, anzi, si presentano come brave persone dalla testimonianza ineccepibile, propense al divino, ma sotto…”…tali falsi apostoli sono degli operatori fraudolenti che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c’è da meravigliarsi perché anche Satana si trasforma in angelo di luce…” 2 Corinzi 11:4.

Un importante lezione sul come agiscono queste persone ce la da Gesù stesso, desidero esaminare con voi il testo biblico di Matteo 7:13-14



“ Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono colo che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano…”



Gesù si sta proprio riferendo alla vita cristiana e a quello che diversamente propongono i falsi profeti ovvero una via più facile seducente e “ragionevole” rispetto alla vita. Essa è la via che fa appello all’umana sensibilità, a quello che l’uomo desidera senza troppi sacrifici. La via della croce, invece, quella proposta da Cristo per la salvezza degli uomini, si propone come una via difficile per l’animo della natura umana. Per trovare la salvezza l’umano deve rinunciare alle proprie pretese e al proprio intendimento così da poter accogliere umilmente il punto di vista di Dio. Isaia 55:6-7 “…Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente. Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie le mie vie, dice l’Eterno…”.

Per chi non conosce bene il vangelo, le parole “attenti ai falsi profeti”, possono sembrare fuori dal mondo e lontane dalla realtà, ma è proprio per questo che Gesù volle sottolineare questo pericolo e il modo per evitarlo. Nel corso della storia i falsi profeti non sono mancati e non ne mancano nemmeno ai giorni nostri. Nessuno di loro ha retto all’analisi fatta con i criteri indicati nei vangeli, un analisi che avrebbe dovuto fare anche la chiesa cattolica, evitandosi inutili indagini senza alcun senso, in quanto anche la chiesa cattolica dovrebbe leggere e conoscere la Bibbia. Questi falsi profeti sono talmente facili da smascherare, secondo le scritture, che si potrebbero anche ignorare, se non fosse per una cosa sola da farci stare sempre più in guardia: Non sappiamo quando Cristo tornerà. Sappiamo però che prima del suo ritorno verrà l’anticristo (saggio “Lucifero l’Arcangelo del Male”) e la sua opera non potrà più essere ignorata. E’ bene fare anche un’altra precisazione, Gesù non tornerà alla fine del mondo, ma tornerà in un giorno, o una notte, e sarà il suo ritorno a porre fine a questo mondo eliminando il male e la morte.

Stampiamo queste parole bene nella nostra mente e nei nostri cuori e stiamo attenti, abbiamo visto questi esempi di persone che affermano di essere Cristo “reincarnato”, o suoi interlocutori e seducono con prodigi folle sempre più grandi. Attenti perché chi opera dietro a loro è Satana e non di certo Dio.


5. DIO E I PRODIGI

Nei fenomeni che abbiamo preso come esempio in questo saggio, oltre le stigmate, vengono citati diversi prodigi, la capacità di parlare con i morti o avere visioni ecc. In merito a tutte queste cose Dio ha sempre parlato in modo forte e severo, in varie occasioni nella Bibbia:

Deuteronimio 18: 10-12.14 “…Chi esercita la divinazione e il sortilegio, o l’auguri o la magia, chi farà incantesimi, chi consulti gli spiriti, gli indovini, che parla con i morti. Chiunque fa queste cose è in abominio davanti al Signore…”

Levitico 19:31 “…Non vi rivolgerete ai necromanti ed agli indovini. Non li consulterete per non contaminarvi per mezzo loro. Se un uomo si rivolge a loro per darsi alla superstizione dietro a loro, io rivolgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo…”

Isaia 47:12-13 “…Stattene pure nei tuoi incantesimi e nella moltitudine delle magie, per cui ti sei affaticata dalla giovinezza; forse potrai giovartene, forse potrai far paura. Ti sei stancat dei tuoi molti consiglieri: si presentino e ti salvino gli apostoli che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà…”

E come questi molti altri sono i passi della Bibbia dove vengono aboliti ogni sorta di magia, prodigio, veggenza o contatti con i morti e gli spiriti. Diffidiamo di chi sostiene di parlare con Gesù o la Madonna perché il demonio con questi messaggi, che loro darebbero, cerca di sviare l’uomo dalla vera fede. E poi perché dovrebbero dare prima dei messaggi segreti, come nel caso di Fatima, per poi dare l’ordine di renderli pubblici? E che altro dovrebbero aggiungere a quello che già nelle scritture c’è scritto in abbondanza sul comportamento del vero cristiano e sul futuro dell’umanità? Diffidate di chi sostiene di parlare con i morti o con le anime del purgatorio e del paradiso, perché queste azioni sono condannate da Dio. Diffidate di tutte quelle persone che distribuiscono olii, acque ed altre sostanze o pezze che affermano essere di origine divina, questa è solo superstizione, anch’essa abolita da Dio, che ha lo scopo di farci dimenticare che la salvezza dobbiamo meritarcela in ben altro modo.

Essendo già cosi chiari gli insegnamenti biblici non sono di certo io che posso aggiungere altro. Posso solo affermare che secondo le Sacre Scritture, tutte le attività prodigiose e quant’altro sono azioni dirette e specifiche del demonio. Sia nel passato e anche nei nostri tempi, alcuni di questi falsi profeti si sono scoperti come collaboratori del demonio, ma nella quasi totalità dei casi sembrerebbe, ingannandoci, che operino per il bene. Qualsiasi di questi prodigi e segni facilitano l’azione diabolica sia riguardo ai peccati che alle vessazioni alterando il rapporto finale tra l’uomo e Dio, fanno accantonare la preghiera e l’adorazione all’unico vero Signore, favorendo l’idolatria e alle pratiche superstiziose.

Un ultima cosa vorrei anche dire, diffidate della chiesa cattolica perché, pur conoscendo le Sacre Scritture, si impone sull’uomo con dogmi e tradizioni che non sono per nulla coerenti ai principi della vera Chiesa di Cristo che Gesù incaricò, ai suoi apostoli, di diffondere. Diffidatene perché la chiesa cattolica conduce l’uomo all’idolatria verso santi e beati in templi eretti dall’uomo colmi di statue e reliquie bugiarde. Diffidatene perché la chiesa cattolica invece di allontanare chi, come padre Pio, Natuzza Evolo e tutti gli altri mistici e stigmatizzati della storia che manifestano fenomeni considerati abominevoli agli occhi di Dio, li esalta inducendo a prenderli come esempio di fede. Diffidatene perché la chiesa cattolica si è costruita egli stessa su falsi profeti e azioni poco cristiane, si è costruita sull’inganno della povera gente allontanandola dalla vera e unica fede, si è costruita su dottrine che sono state completamente riscritte o inventate dalla mano di papi ed ecclesiastici che , nel coso della storia hanno solo pensato al potere e al denaro più che alla misericordia e l’amore. La chiesa cattolica è diventata oggi, per cultura e tradizione, un istituzione religiosa nel mondo che però di cristiano e divino ha poco e niente. Oggi la chiesa è solo un azienda dedita al denaro e agli affari di potere tra una gerarchia ecclesiastica creata per esaltare l’ego umano. La vera chiesa di Cristo è fatta di uomini e donne umili, di uomini e donne che amano il prossimo come se stessi, di uomini e donne che hanno davvero capito l’unico messaggio di salvezza che Dio ha dato all’uomo, uomini e donne che hanno capito la verità del vangelo di Dio che vivono nella fede, nella carità e nell’amore.

1 commenti:

  1. Ma chi ti credi di essere..ma smettila di fare tu il falso profeta

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